10/04/2020

Pagamenti in contanti e l’epidemia di Covid-19: gestire le situazioni con rispetto e buon senso!
[Coronavirus

Comunicato stampa 10.04.2020

A seguito di recenti discussioni sulla mancata accettazione di pagamenti in contanti in alcune imprese, il Ministero delle finanze e il Ministero della protezione dei consumatori stanno facendo appello alle varie parti interessate affinché gestiscano le situazioni che sorgono nei pagamenti nelle imprese con rispetto senso comune e reciproco.

Anche se fino ad oggi nulla indica che è particolarmente probabile che il contante diffonda il virus, come sottolineato dalla Banca Centrale del Lussemburgo in un comunicato stampa del 17 marzo 2020 sul possibile impatto delle banconote in euro sulla diffusione del coronavirus, è perfettamente comprensibile che i negozi e i commercianti minimizzino l’uso del denaro per minimizzare l’interazione fisica. Poiché il personale a livello di negozi locali è continuamente esposto al contatto con i clienti, l’uso del pagamento con carta aiuta a proteggerli risparmiandoli dalle manipolazioni derivanti dai pagamenti in contanti.

Riconoscendo che un certo numero di persone vulnerabili non possono pagare elettronicamente i propri acquisti, il Ministero delle finanze e il Ministero della protezione dei consumatori non hanno intenzione di mettere in discussione l’uso del denaro come mezzo di pagamento.

Il Lussemburgo nel suo insieme è fermamente impegnato a combattere l’epidemia. Tutti contribuiscono, in particolare adottando gesti di barriera e comportamenti responsabili. Questo è il motivo per cui il Ministero delle finanze e il Ministero della protezione dei consumatori fanno appello nell’interesse di tutti gli interessati a mostrare comprensione e pragmatismo e privilegiare, per quanto possibile, i regolamenti con carta o smartphone tutti prendendo in considerazione le esigenze e i vincoli delle persone vulnerabili accettando denaro contante o anche proponendo soluzioni alternative di regolamento.

Comunicato del Ministère des Finances et le ministère de la Protection des consommateurs